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ch� vostro � questo core e questa spada. 
Letteratura italiana Einaudi 243
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
37
Cos� dicendo apre le braccia e crede
strigner de la sorella il vago petto:
ma l amorosa Dea che  l rischio vede,
subito si ritira e cangia aspetto.
Ne la forma immortal sua prima riede;
e alzandosi ne l aria, al giovinetto
versa, al partir, dal bel purpureo grembo
sopra di rose e d altri fiori un nembo.
38
 O bellezza del ciel viva immortale,
dove fuggi da me? perch� mi lassi?
N� mi concedi almen, che in tanto male
io possa in te sbramar quest occhi lassi? 
Cos� parlava il giovane reale;
e intanto rivolgea gli afflitti passi
a l onda gi� dove l attende il legno,
disegnando d armar tutto quel regno.
39
Ma il conte di Culagna avendo intanto
vista Renoppia uscir del padiglione,
rassettato il collar, la barba e  l manto
e tiratosi in fronte un pennacchione,
l era gita a incontrar da un altro canto,
salutandola quasi in ginocchione;
ond ella instrutta di sue degne imprese
l avea chiamato a s� tutta cortese.
Letteratura italiana Einaudi 244
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
40
E avendo il suo valor molto esaltato,
la dispostezza e  l fior de l intelletto,
giurato avea di non aver trovato
chi pi� paresse a lei degno suggetto
de l amor suo, quand ei non fosse stato
in nodo marital congiunto e stretto:
onde il burlar de la donzella av�a
posto il meschino in strana frenesia.
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Trovollo Titta in un solingo piano
ch ei passeggiava a l ombra d una noce,
e g�a fra s� con la corona in mano
parlando, a passo or lento, ora veloce.
Come egli vide il cavalier romano,
gli si fece a l orecchia, e a mezza voce
 Frate, gli disse, per uscir di doglie
io son forzato avvelenar mia moglie.
42
A me certo ne spiace in infinito,
ma cos� porta la crudel mia stella. 
Quindi gli narra quanto era seguito,
e quel che detto gli ha Renoppia bella.
Mostra di rimaner Titta stupito,
e lo chiama felice in sua favella:
 Conte, tu se nu Papa, e t aio detto
che no ce che te pozza stare a petto. 
Letteratura italiana Einaudi 245
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
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Gli va poscia di bocca ogni pensiero
cacciando a poco a poco, e lo millanta:
ed ei, com � di cor pronto e leggiero,
si ringalluzza e si dimena e canta.
Gli scuopre de l interno il falso e  l vero,
e del disegno rio si gloria e vanta.
Nota Titta ogni cosa, e lo conforta
ch alcun non sapr� mai chi l abbia morta.
44
Era Titta per sorte innamorato
de la moglie del conte, e mentre fue
ne la citt�, con atti a lei mostrato
l avea e con voci a le serventi sue.
Or che si vede il modo apparecchiato
di far che resti il mal accorto un bue,
scrive il tutto a la donna, e in che maniera
il pazzo rio d attossicarla spera.
45
Lo ringrazia la donna, e cauta osserva
gli andamenti del conte in ogni parte,
e informa del periglio ogni sua serva,
perch� sieno a guardarla anch esse a parte.
Il conte, fisso gi� ne la proterva
sua voglia, tratto avea solo in disparte
il medico Sigonio, e in pagamento
offertogli in buon dato oro ed argento,
Letteratura italiana Einaudi 246
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
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se gli prepara un tossico provato,
cui rimedio non sia d alcuna sorte:
dicendo che di fresco avea trovato
la moglie che gli fea le fusa torte,
e ch avea risoluto e terminato
di darle di sua man condegna morte.
Lungamente pregar si fe il Sigonio,
e al fin gli di� una presa d antimonio.
47
Per tossico se  l piglia il conte; e passa
a Modana improviso una mattina;
saluta la moglier che non si lassa
conoscer sospettosa, e gli s inchina.
Va scorrendo la casa e al fin s abbassa,
per dispensare il tossico, in cucina;
ma la trova guardata in tal maniera
che non sa come fare, e si dispera.
48
Torna a salir su per l istessa scala
tutto affannato e conturbato in volto:
e aspetta fin che sian portati in sala
i cibi, e su la mensa il pranzo accolto.
Allora corre, e la minestra sala
de la moglier col cartoccin disciolto,
fingendo che sia pepe, e a un tempo stesso
scuote la peparola ch avea appresso.
Letteratura italiana Einaudi 247
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
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La cauta moglie e sospettosa viene,
e mentre ch ei le man si lava e netta,
gli s oppone co fianchi e con le rene,
e la minestra sua gli cambia in fretta:
mostra che s � lavata, e siede e tiene
l occhio pronto per tutto, e non s affretta
a mettersi vivanda alcuna in bocca
che non abbia il marito in prima tocca.
50
Il conte in fretta mangia e si diparte,
ch� non vorria veder la moglie morta.
Vassene in piazza ov eran genti sparte
chi qua, chi l�, come ventura porta.
Tutti, come fu visto, in quella parte
trassero per udir ci� ch egli apporta.
Egli cinto d un largo e folto cerchio
narra fandonie fuor d ogni superchio.
51
E tanto s infervora e si dibatte
in quelle ciance sue piene di vento,
ch eccoti l antimonio lo combatte
e gli rivolta il cibo in un momento.
Rimangono le genti stupefatte;
ed egli vomitando, e mezzo spento
di paura, e chiamando il confessore,
dice ad ognun ch avvelenato more.
Letteratura italiana Einaudi 248
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
52
Il Coltra e  l Galiano, ambi speziali,
correan con mitridate e bollarmeno,
e i medici correan con gli orinali
per veder di che sorte era il veleno.
Cento barbieri e i preti co i messali
gl erano intorno e gli scioglieano il seno,
esortandolo tutti a non temere
e a dir devotamente il Miserere .
53
Chi gli ficcava olio o triaca in gola,
e chi biturro o liquefatto grasso;
avea quasi perduta la parola,
e per tanti rimedi era gi� lasso:
quand ecco un improvisa cacarola
che con tanto furor proruppe a basso,
che l ambra scoppi� fuor per gli calzoni
e scorse per le gambe in su i taloni.
54
 O possanza del ciel, che cosa � questa?
disse un barbier quando sent� l odore;
questo � un velen mortifero ch appesta,
io non sentii giammai puzza maggiore.
Portatel via, che s egli in piazza resta,
appester� questa citt� in poche ore. 
Cos� dicea, ma tanta era la calca,
ch ebbe a perirvi il medico Cavalca.
Letteratura italiana Einaudi 249
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
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Come a Montecavallo i Cardinali
vanno per la lumaca a concistoro
stretti da innumerabili mortali
per forza d urti e con poco decoro;
cos� i medici quivi e gli speziali
non trovando da uscir strada n� f�ro,
urtati e spinti, senza legge e metro
facean due passi innanzi e quattro indietro.
56
Ma poich� l ambracane usc� del vaso
e  l suo tristo vapor diffuse e sparse;
cominci� in fretta ognun co guanti al naso
a scostarsi dal cerchio e a ritirarse;
e abbandonato il conte era rimaso,
se non ch un prete allor quivi comparse,
ch avea perduto il naso in un incendio,
n� sentia odore; e  l confess� in compendio.
57
Confessato che fu, sopra una scala
da piuoli assai lunga egli fu posto,
e facendo a quel puzzo il popol ala,
il port�r due facchini a casa tosto:
quivi il posaro in mezzo de la sala,
chiamaro i servi, e ognun s era nascosto;
fuor ch una vecchia, che v accorse in fretta
con un zoccolo in piede e una scarpetta.
Letteratura italiana Einaudi 250
Alessandro Tassoni - La secchia rapita
58
Gi� pria la nuova in casa era venuta
che  l conte si moriva avvelenato:
onde la moglie accorta e proveduta
aveva in fretta il suo destrier sellato:
e in abito virile e sconosciuta [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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